L’Importanza dei consumi culturali nel processo di integrazione degli immigrati: una ricerca torinese

Il concetto di integrazione, particolarmente focalizzato sulle dinamiche socio-economiche degli immigrati, sta guadagnando una nuova dimensione, incorporando il contesto dei consumi culturali. L'indagine realizzata dal Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis” dell’Università di Torino ha portato alla luce aspetti cruciali e spunti innovativi circa l'accesso e la fruizione di beni e attività culturali da parte delle comunità di immigrati residenti a Torino.

 

La ricerca, con un robusto approccio quantitativo, non solo offre uno spaccato dell'interazione degli immigrati con diverse forme di espressione culturale, ma illumina anche il modo in cui queste pratiche possano essere veicoli di integrazione. L'indagine ha focalizzato l'attenzione su diverse comunità di immigrati, quali quelle provenienti da Cina, Costa d'Avorio, Egitto, Filippine, Marocco, Nigeria, Pakistan, Perù, Romania, Senegal e Somalia, esplorando le loro tendenze e abitudini nei consumi culturali.

 

Interessanti risultati emergono quando si parla di partecipazione a differenti attività culturali, come cinema, teatro, concerti e visite museali. Ad esempio, il cinema emerge come l’attività più partecipata tra diverse comunità, mentre, attività come assistere ad un evento sportivo o andare a teatro risultano meno popolari.

L'intervento della Federazione delle Associazioni romene e moldave del Piemonte, guidata dalla presidente Natasha Danila Popescu, ha reso la ricerca ancor più articolata e connessa con le esperienze dirette delle persone coinvolte. La presidente, agendo come mediatrice culturale, ha facilitato l'amministrazione dei questionari ai cittadini romeni di Torino, abbracciando una varietà di età e generi, garantendo così che le voci all'interno della comunità rumena fossero rappresentate e ascoltate.

 

Le comunità mostrano diverse preferenze nelle attività culturali, evidenziando come l'identità culturale dei paesi di origine resti saldamente intrecciata con le scelte e le preferenze nel contesto italiano. Ad esempio, mentre la comunità nigeriana mostra una predominante preferenza per la frequentazione di concerti, quelle pakistana ed egiziana evidenziano un equo interesse tra visite ai musei e spettacoli cinematografici.

Questi dati spronano una riflessione sull'efficacia e il ruolo delle politiche culturali nell’integrazione degli immigrati. Due strategie emergono come potenziali percorsi per accrescere l'inclusione culturale, economica e sociale degli immigrati.

La prima suggerisce un'estensione dell'accesso alle istituzioni culturali per i cittadini stranieri, attraverso l'implementazione di politiche specifiche che facilitino l’avvicinamento culturale e la partecipazione.

La seconda strategia promuove il coinvolgimento attivo dei gruppi e associazioni delle comunità di stranieri nella creazione e nell'offerta di attività culturali, considerando che la partecipazione a eventi comunitari è tra le attività più diffuse e apprezzate.

Entrambe le strategie, se implementate con attenzione e rispetto per le specificità culturali di ogni comunità, possono non solo agevolare la connessione tra comunità di immigrati e società ospitante, ma anche tessere un tessuto culturale più ricco e variegato.

L'indagine effettuata dall'Università di Torino, con la preziosa collaborazione della Federazione delle Associazioni romene e moldave del Piemonte, invita dunque al dialogo, offrendo strumenti e dati che possano guidare l'implementazione di politiche che non solo considerino gli immigrati come soggetti passivi di integrazione, ma attivi partecipanti nella creazione di un paesaggio culturale condiviso e multiforme.

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