Donne, Cultura e Convivenza a Torino: Mediazione Culturale e Inclusione al Centro dell’Incontro Conclusivo del Festival “Women& The City”

L'atmosfera era carica di aspettative nel famoso Circolo dei Lettori di Torino, sede dell'incontro conclusivo del Festival “Women and the City“. Un appuntamento che ha simboleggiato l'importanza della convivenza pacifica tra le diverse culture, specialmente in un momento storico delicato come quello attuale.

 

Promosso dall'Associazione “Torino Città per le Donne”, l'evento ha visto la partecipazione di rappresentanti di diverse associazioni di comunità straniere torinesi, con un comune denominatore: la passione per l'inclusione e la valorizzazione delle differenze.

 

Due figure di spicco dell'associazione erano presenti: Monica Cerutti, membro del Direttivo, e Antonella Parigi, la Presidente. Entrambe hanno ribadito l'importanza del dialogo e della condivisione come strumenti fondamentali per costruire una città e una società veramente inclusiva. Tra le personalità eminenti c’era anche Lucia Bianco, Vicepresidente della Fondazione Abele Onlus.

A guidare l'incontro c'era Marie Jeanne Balagizi, coordinatrice di “Africane Italiane – Forum donne africane in Italia” e membro del Comitato scientifico dell'Associazione “Torino Città per le Donne”. Con maestria, ha orchestrato le presentazioni e i dibattiti, assicurando che ogni voce venisse ascoltata.

 

L'evento ha visto intervenire le mediatrici culturali e rappresentanti di associazioni di diversa estrazione:

  • Margot Ccanto, Mediatrice culturale dell'Associazione Donne Peruviane Torino.
  • Hongxin Wang, Mediatrice culturale italo-cinese e Presidente dell'Associazione culturale cinese “Forze delle dDonne Piemonte”.
  • Marie Paule Kamuanga Mutoke, Segretaria del Collettivo “Donne Africane per il cambiamento”.
  • Natasha Dănilă Popescu, Mediatrice culturale e Presidente della Federazione delle Associazioni Romene e Moldave del Piemonte (FARMP).
  • Maria Requena, Presidente dell'Associazione di Donne Venezuelane in Piemonte.
  • Meriem Zaimy, Mediatrice culturale e Presidente dell'associazione “La Speranza-AL AMAL”

 

Natasha Dănilă Popescu, mediatrice culturale e Presidente della Federazione delle Associazioni Romene e Moldave del Piemonte (FARMP), ha condiviso le sue esperienze di integrazione nella città di Torino. Raccontando il suo viaggio personale di emigrazione, ha portato alla luce le storie della sua terra d'origine, la Dobrugia, e delle sue radici russe. Ha sottolineato come Torino sia diventata la sua casa e quella dei suoi figli e ha messo in evidenza il contributo positivo della comunità romena alla città, una comunità proiettata verso il futuro, con oltre 4000 imprenditori, 1000 studenti negli amfiteatri dell`Università di Torino e altrettanti nelle aule del Politecnico, con migliaia di bambini e ragazzi di età scolastica che popolano le aule delle scuole di vario grado.

Ma l'accento non è stato solo sulle storie di successo. Popescu ha anche affrontato le sfide che le mediatrici e i mediatori culturali devono affrontare nel loro lavoro quotidiano. Ha sottolineato la necessità di un pieno riconoscimento del ruolo di mediatore culturale in tutti i settori e istituzioni, considerando l'importanza cruciale che questi professionisti giocano nella promozione della convivenza e dell'inclusione.

Inoltre, Popescu ha condiviso il suo lavoro con donne senza fissa dimora, molte delle quali sono citadine romene. Queste donne, spesso invisibili alla società e con problemi di salute mentale, lottano per accedere a diritti essenziali come l'assistenza sanitaria e sociale.

 

Questo incontro ha messo in luce l'importanza dell'intersezionalità nel raggiungimento della parità di genere. Le differenze tra le persone non dovrebbero mai tradursi in discriminazioni multiple. Al contrario, dovrebbero essere valorizzate e celebrate come un arricchimento per la società.

In conclusione, l'incontro ha dimostrato che, nonostante le sfide, la città di Torino è ricca di donne straordinarie, provenienti da diverse culture, che sono pronte a fare la loro parte per costruire una società più inclusiva e coesa. Questo evento ha rappresentato una forte chiamata all'azione per tutti i torinesi: costruire una società in cui le differenze sono celebrate e dove ogni donna, indipendentemente dalla sua provenienza, può sentirsi valorizzata e inclusa.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *